Vedere la violenza: immagini e critica
Abstract
Questo mio testo deve molto alla lettura di Davanti al dolore degli altri di Susan Sontag. Il trafiletto che si trova nel frontespizio dell’edizione inglese del libro – “un’analisi acuta della nostra
insensibilità di fronte alle immagini dell’orrore” – e ha quasi la funzione di un sottotitolo mi ha spinto a iniziare a pensare a che cosa significhi diventare insensibili di fronte a un’immagine, essere
criticamente inebetiti e inebetite, perderne il senso o farsi paralizzare da essa. Naturalmente, il piccolo libro di Sontag non rappresenta l’unica possibilità di accesso al mondo delle immagini. L’ambito della fotografia è stato ampiamente discusso fin dalla prima introduzione dei fotogrammi nella nostra realtà ottica e discorsiva. La prima domanda è: a partire da quali posizioni reagiamo alle immagini della violenza? La seconda, articolata in maniera leggermente manichea, è: che cosa fanno le immagini? Ci perseguitano o hanno la capacità di farci comprendere qualcosa e forse di produrr...e una risposta critica? Lo stesso vale per l’altra dimensione cui il testo fa riferimento,
la violenza, altro tema infinitamente dibattuto. Tuttavia, Davanti al
dolore degli altri pone due domande significative per una riflessione
che unisca le immagini con la critica e fornisce risposte precise,
per quanto discutibili.
Keywords:
fotografija / ratna fotografija / kritika / slike užasaSource:
Aut Aut, 2019, 384, 58-76Publisher:
- La Nuova Italia Editrice
Funding / projects:
Note:
- Traduzione dall’inglese di Sergia Adamo
Collections
Institution/Community
IFDTTY - JOUR AU - Zaharijević, Adriana PY - 2019 UR - http://rifdt.instifdt.bg.ac.rs/123456789/2168 AB - Questo mio testo deve molto alla lettura di Davanti al dolore degli altri di Susan Sontag. Il trafiletto che si trova nel frontespizio dell’edizione inglese del libro – “un’analisi acuta della nostra insensibilità di fronte alle immagini dell’orrore” – e ha quasi la funzione di un sottotitolo mi ha spinto a iniziare a pensare a che cosa significhi diventare insensibili di fronte a un’immagine, essere criticamente inebetiti e inebetite, perderne il senso o farsi paralizzare da essa. Naturalmente, il piccolo libro di Sontag non rappresenta l’unica possibilità di accesso al mondo delle immagini. L’ambito della fotografia è stato ampiamente discusso fin dalla prima introduzione dei fotogrammi nella nostra realtà ottica e discorsiva. La prima domanda è: a partire da quali posizioni reagiamo alle immagini della violenza? La seconda, articolata in maniera leggermente manichea, è: che cosa fanno le immagini? Ci perseguitano o hanno la capacità di farci comprendere qualcosa e forse di produrre una risposta critica? Lo stesso vale per l’altra dimensione cui il testo fa riferimento, la violenza, altro tema infinitamente dibattuto. Tuttavia, Davanti al dolore degli altri pone due domande significative per una riflessione che unisca le immagini con la critica e fornisce risposte precise, per quanto discutibili. PB - La Nuova Italia Editrice T2 - Aut Aut T1 - Vedere la violenza: immagini e critica VL - 384 SP - 58 EP - 76 UR - https://hdl.handle.net/21.15107/rcub_rifdt_2168 ER -
@article{ author = "Zaharijević, Adriana", year = "2019", abstract = "Questo mio testo deve molto alla lettura di Davanti al dolore degli altri di Susan Sontag. Il trafiletto che si trova nel frontespizio dell’edizione inglese del libro – “un’analisi acuta della nostra insensibilità di fronte alle immagini dell’orrore” – e ha quasi la funzione di un sottotitolo mi ha spinto a iniziare a pensare a che cosa significhi diventare insensibili di fronte a un’immagine, essere criticamente inebetiti e inebetite, perderne il senso o farsi paralizzare da essa. Naturalmente, il piccolo libro di Sontag non rappresenta l’unica possibilità di accesso al mondo delle immagini. L’ambito della fotografia è stato ampiamente discusso fin dalla prima introduzione dei fotogrammi nella nostra realtà ottica e discorsiva. La prima domanda è: a partire da quali posizioni reagiamo alle immagini della violenza? La seconda, articolata in maniera leggermente manichea, è: che cosa fanno le immagini? Ci perseguitano o hanno la capacità di farci comprendere qualcosa e forse di produrre una risposta critica? Lo stesso vale per l’altra dimensione cui il testo fa riferimento, la violenza, altro tema infinitamente dibattuto. Tuttavia, Davanti al dolore degli altri pone due domande significative per una riflessione che unisca le immagini con la critica e fornisce risposte precise, per quanto discutibili.", publisher = "La Nuova Italia Editrice", journal = "Aut Aut", title = "Vedere la violenza: immagini e critica", volume = "384", pages = "58-76", url = "https://hdl.handle.net/21.15107/rcub_rifdt_2168" }
Zaharijević, A.. (2019). Vedere la violenza: immagini e critica. in Aut Aut La Nuova Italia Editrice., 384, 58-76. https://hdl.handle.net/21.15107/rcub_rifdt_2168
Zaharijević A. Vedere la violenza: immagini e critica. in Aut Aut. 2019;384:58-76. https://hdl.handle.net/21.15107/rcub_rifdt_2168 .
Zaharijević, Adriana, "Vedere la violenza: immagini e critica" in Aut Aut, 384 (2019):58-76, https://hdl.handle.net/21.15107/rcub_rifdt_2168 .