@inbook{
author = "Fiket, Irena and Olmastroni, Francesco and Isernia, Pierangelo",
year = "2013",
abstract = "Una caratteristica distintiva della teoria deliberativa rispetto ad altre
teorie della democrazia è la sua pretesa trasformativa delle persone
(Warren, 1992). Coloro che partecipano a un processo deliberativo
si trasformano, per effetto di questa esperienza, in cittadini
migliori: più informati, più razionali, più motivati e più tolleranti
verso punti di vista diversi dal loro e, per conseguenza di ciò, più
capaci di trovare un terreno di convergenza comune e, quindi, di
produrre decisioni più illuminate (Mendelberg, 2002). Tra le manifestazioni
di questi effetti trasformativi della deliberazione sono stati
indicati dalla letteratura il cambiamento di opinione, la convergenza
su posizioni comuni e l’apertura alla varietà e alla diversità di
posizioni e di argomenti (Luskin, Fishkin, Jowell, 2002; Sturgis, Roberts,
Allum, 2005; Neblo, 2005; Andersen, Hansen, 2007; Setälä,
Grönlund, Herne, 2010). La discussione è tuttavia ancora aperta
sulla natura e sulle determinanti di questi cambiamenti. Più precisamente,
si dibatte se tali effetti siano una conseguenza diretta del
processo di partecipazione a una discussione deliberativa ovvero se
alcuni individui abbiano capacità deliberative tali da rendere per loro
più facile cambiare opinione, convergere sulle soluzioni mediane
o essere più aperti verso posizioni differenti dalle proprie. In effetti, quando si arriva a discutere della capacità deliberativa degli
individui, la letteratura teorica è ambigua sul punto se tali effetti siano
il prodotto di caratteristiche individuali (Mutz, 2008) o piuttosto
il risultato diretto del processo in cui i partecipanti sono immersi
(Neblo, 2005).
In questo capitolo cerchiamo di esplorare in maniera sistematica
il contributo di questi due ordini di fattori – la capacità deliberativa
dei cittadini e quella del setting istituzionale – sul cambiamento
di atteggiamento, sulla ricerca del consenso e sull’apertura verso le
posizioni diverse dalla propria nei mini-pubblici deliberativi 1. La
nostra analisi empirica si basa su un gruppo eterogeneo di casi, tenutisi
tutti in Italia tra il 2007 e il 2011, e per i quali sono disponibili
dati di livello individuale 2. Sulla base delle nostre analisi, i fattori
strutturali e di contesto emergono come relativamente più influenti
di quelli individuali nello spiegare gli effetti da noi esaminati. La capacità
del contesto di generare buona deliberazione sembra prevalere
rispetto alle capacità individuali nel produrre i risultati attesi
dalla teoria.",
publisher = "Roma: Carocci",
journal = "La qualità della deliberazione. Studio sui processi dialogici tra cittadini",
booktitle = "Qualità della deliberazione e capacità deliberativa: un’analisi comparata delle esperienze italiane",
pages = "323-364",
url = "https://hdl.handle.net/21.15107/rcub_rifdt_1741"
}